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Su mare grega

Luogo

Trieste

Data

2016

"Sua mare grega" è l'appellativo che James Joyce usava scherzosamente per parlare dell'Ulisse con i suoi amici triestini, in particolare con Italo Svevo.

Le immagini che seguono sono state esposte a Dublino, dal 10 al 16 luglio 2016 presso the Icon Factory, nel corso della rassegna TriesteDublin - DublinTrieste, organizzata da Fulvio Rogantin.
Le foto costituiscono un approccio molto personale al "profesor Zois", come lo chiamavano i triestini, attraverso alcuni luoghi di quello che è stato il viaggio del grande autore irlandese a Trieste. Per realizzare il lavoro sono partita dal classico itinerario joyciano, ma me ne sono immediatamente distaccata a causa della trasformazione troppo marcata che alcuni luoghi hanno subito nel corso del tempo e che non consentono di "sentire" pienamente il personaggio. Ho così preferito concentrarmi su alcuni frammenti di vita dell'artista e cercarli in giro per la città, non trascurando i luoghi in cui la sua presenza è stata effettiva (Cavana, la Chiesa greco-ortodossa, il bagno Lanterna, detto "Pedocin" - un tempo Fontana, la stazione di Campo Marzio, etc.).
Personaggio geniale, Joyce, ma altrettanto complesso. Amante del vino, dei bordelli, del culto greco-ortodosso allo stesso tempo, perennemente indebitato con questo o con quest'altro, soggiornò a Trieste dal 1905 al 1914, insegnando inglese alla Berlitz school. Nel corso di questo soggiorno terminò "Gente di Dublino" e iniziò, appunto l'Ulisse, ovvero "Sua mare grega", locuzione triestina che significa….figlio di buona donna.

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